I settori d'intervento della psicosintesi


Fabio Guidi

Chiunque abbia realizzato sufficientemente la propria interiore psicosintesi non solo ha il diritto, ma anche il dovere di continuare tale opera, in spirito di servizio, nell'ambito che più gli compete o nel quale si trova ad agire. Tuttavia, vi sono formazioni specifiche per coloro che intendono operare nei 'campi applicativi' formulati da Assagioli:


a) Psicosintesi terapeutica. L'aggettivo 'terapeutica' deve essere inteso in senso ampio, in quanto sta ad indicare diversi tipi d'intervento all'interno di una relazione di aiuto:

  • Nella cura psichiatrica, orientata a ristabilire un equilibrio psichico vacillante. In questo caso, in appoggio all'intervento farmacologico, la psicosintesi fornisce una particolare visione dell'uomo, che, nell'ottica esistenzialista, consente di non ridurre la sofferenza psichica ad un meccanismo patologico;
  • Nell'intervento psicoterapico - il cui obiettivo è la rimozione di determinati disagi - in una situazione in cui la sofferenza occupa quasi l'intera sfera d'attenzione e le radici della speranza paiono minate; quest'opera di strutturazione dell'Io è del tutto estranea al vero e proprio lavoro di ricerca interiore, 
  • A fianco di una terapia sanitaria, in presenza di una malattia particolarmente grave, invalidante o, addirittura, terminale; tale intervento sarà orientato alla presa di coscienza del significato della malattia e all'accettazione del difficile momento esistenziale.

b) Psicosintesi educativa. E' rivolta ai soggetti in età evolutiva, all'interno dei tre cicli dell'infanzia, della fanciullezza e dell'adolescenza, fino a comprendere la fase «post-adolescenziale», dal momento che, come ormai è noto, nella nostra civiltà occidentale la condizione dell'adolescenza tende a prolungarsi sempre più. La psicosintesi educativa consiste nel promuovere la crescita integrale del soggetto, curandone tutti gli aspetti (fisico-motori, socio-affettivi, logico-cognitivi, espressivo-creativi...) e comprende tutte quelle forme di intervento che vedono impegnati pedagogisti, insegnanti, maestri di ogni tipo di disciplina o arte, guide religiose, e così via.

c) Psicosintesi sociale. Si occupa dell'integrazione di gruppo, a qualsiasi livello: dalla famiglia (è opportuno osservare che, in una visione «sistemica», le forme di disagio che compaiono in età evolutiva dovrebbero essere sempre trattate all'interno della famiglia, coinvolgendo tutti i membri della stessa) alle associazioni di ogni tipo, dalle imprese alle istituzioni, e include la coscientizzazione dei gruppi umani a livello culturale e politico, fino a raggiungere, idealmente, una scala planetaria. Naturalmente, anche l'azione politica diretta, se ispirata da quest'opera di coscientizzazione (potremmo parlare di «socioterapia»), rientra a pieno titolo nella psicosintesi sociale.

d) Oltre a questi tre campi applicativi, si apre lo spazio per la Psicosintesi autoformativa (o realizzazione delle proprie potenzialità), il settore principale, a detta dello stesso Assagioli. A questo livello, la Psicosintesi si occupa della trasmissione di metodi e strumenti finalizzati alla realizzazione di sé ed è indirizzata a tutte quelle persone che, dopo aver conquistato un «centro» sufficientemente stabile e integrato, sono attratte da un lavoro di crescita interiore.
Pertanto, la psicosintesi autoformativa non è psicoterapia, perché non si rivolge a «pazienti», ma a persone normalmente adattate; non è educazione, perché non si rivolge a soggetti in età evolutiva, ma ad adulti; non è socioterapia, perché non lavora direttamente sull'integrazione di gruppo, ma si rivolge all'individuo. L'esperto in psicosintesi autoformativa è una «guida» capace di orientare il processo interiore verso il pieno sviluppo del «potenziale» del singolo individuo.
In questo processo, la psicosintesi personale si trasforma progressivamente in psicosintesi transpersonale («psicosofia»), nella quale vengono integrati nella personalità gli aspetti più elevati e spirituali. Nell'ottica della realizzazione di sé, che promuove la ricerca intorno alla natura profonda dell'uomo, la salute psichica non è intesa come fine della sofferenza, ma come capacità di sviluppare con la realtà un rapporto critico e libero da ogni forma di illusione. É un processo che conduce ad una trasformazione della visione del mondo e dell’intera personalità: un vero e proprio «risveglio». Nella nostra scuola questo tipo di Lavoro è svolto in un'ottica gurdjieffiana.