L'uomo è un essere multiplo


Fabio Guidi

Il seguente brano  è una pagina tratta dai Frammenti di un insegnamento sconosciuto, di Ouspensky, dove l'autore riporta l'insegnamento di Gurdjieff riguardo alla divisione della personalità in tanti 'io' antagonisti, che nella Psicosintesi di Assagioli vengono definiti «subpersonalità». Che cos’è una subpersonalità? Ogni subpersonalità è una vera e propria ‘personalità in miniatura’:
- sul piano dell’Ego, comporta un’identificazione parziale, con un ruolo, una funzione, un modello, un gruppo sociale, un’ideologia, un’età della vita, ecc.; 
- sul piano corporeo, manifesta un particolare stato fisico, imponendoci spesso certe somatizzazioni, impulsi, spasmi, blocchi energetici e tensioni muscolari; 
- sul piano emotivo, denuncia specifici stati d'animo e sentimenti, motivazioni e desideri, bisogni e aspettative nei confronti della vita; 
- sul piano mentale, difende particolari convinzioni, idee e opinioni, pregiudizi, posizioni filosofiche-politiche-religiose-morali-culturali-artistiche e così via; 
- sul piano comportamentale, utilizza certe espressioni e gestualità, un determinato linguaggio e un particolare tono della voce, ma si esprime anche attraverso le nostre abitudini; È importante osservare che tutte le subpersonalità - o 'io' - anche quelle più positive e gradevoli, costituiscono sempre un restringimento della coscienza del sé, cioè della nostra vera natura.
Questo non è altro che l'insegnamento centrale della Quarta Via: l'uomo non è un'unità, ma un insieme di tendenze contrastanti dalle quali viene dominato in modo da renderlo simile ad una macchina programmata. Tale triste constatazione è il punto di partenza inevitabile per ogni serio processo di crescita personale. Ascoltiamo direttamente Gurdjieff.

« L'uomo è un essere multiplo. Solitamente, parlando di noi stessi spesso diciamo "io". Diciamo: "io" faccio questo, "io" penso quello, "io" voglio fare quell'altro. Ma è un errore. Questo "io" non esiste o, meglio, in ciascuno di noi ci sono centinaia, migliaia di piccoli "io".
Interiormente siamo divisi, ma soltanto con l'osservazione e lo studio possiamo riconoscere la pluralità del nostro essere. In un certo momento, agisce un "io", il momento dopo un altro "io". I nostri "io" sono contraddittori: ecco il motivo del nostro funzionamento disarmonico.
« L'uomo è un essere multiplo. Solitamente, parlando di noi stessi spesso diciamo "io". Diciamo: "io" faccio questo, "io" penso quello, "io" voglio fare quell'altro. Ma è un errore. Questo "io" non esiste o, meglio, in ciascuno di noi ci sono centinaia, migliaia di piccoli "io".
Interiormente siamo divisi, ma soltanto con l'osservazione e lo studio possiamo riconoscere la pluralità del nostro essere. In un certo momento, agisce un "io", il momento dopo un altro "io". I nostri "io" sono contraddittori: ecco il motivo del nostro funzionamento disarmonico.
Ordinariamente viviamo soltanto con un'infima parte delle nostre funzioni e della nostra forza, perché non ci rendiamo conto che siamo delle macchine e non conosciamo la natura e il funzionamento del nostro meccanismo.
Noi siamo delle macchine. Siamo totalmente condizionati dalle circostanze esteriori. Tutte le nostre azioni seguono la linea di minor resistenza alla pressione delle circostanze esterne.
Fatene l'esperienza: potete comandare le vostre emozioni? No. Potete cercare di sopprimerle, o di cacciarne una con un'altra. Però voi non potete controllarle: al contrario, esse controllano voi.
Oppure, provate a decidere di fare qualcosa: il vostro io intellettuale può prendere una decisione, ma quando viene il momento di eseguirla, con ogni probabilità vi sorprenderete a fare esattamente il contrario.
Se le circostanze sono favorevoli alla vostra decisione, può darsi che riusciate a eseguirla, ma se sono sfavorevoli, farete tutto ciò ch'esse vi imporranno. Voi non controllate le vostre azioni. Siete una macchina, e le circostanze esterne dirigono le vostre azioni senza tener conto dei vostri desideri.» (G.I.Gurdjieff)