Insegnamenti della Quarta Via


Fabio Guidi

G. I. Gurdjieff
In aggiunta al lavoro dei gruppi, la nostra Scuola programma alcuni seminari l'anno, gli Insegnamenti della Quarta Via, ognuno dei quali sviluppa una tematica specifica dell'insegnamento gurdjieffiano. Ogni seminario consiste in sessioni di insegnamenti ed esperienze pratiche, con specchi, meditazioni ed esercizi energetici. Gli obiettivi del Lavoro sono:
- la conoscenza della propria 'macchina', con i suoi meccanismi, motivazioni, ideologie,
- il possesso di sé attraverso la non espressione delle emozioni negative, cioè distruttive per sé e per gli altri,
- il rafforzamento della volontà, utilizzando la disciplina del giusto sforzo e la psicoecologia,
- il distacco dovuto al 'non considerare interiormente', ma solo esteriormente, recitando ruoli sociali,
- la libertà interiore, che nasce dal superamento delle identificazioni egoiche e dallo sviluppo della percezione dell'Io Sono.
Si tratta di un lavoro psicosintetico più avanzato, una pratica rivolta all’individuo che sia in grado di esercitare la volontà e sia fermamente orientato allo sviluppo di sé. Il Lavoro della Quarta Via è possibile solo laddove sorga nell'individuo un'autentica spinta verso il proprio perfezionamento interiore.

In questi casi, la psicosintesi non può fare a meno di riconoscere il suo debito con le antiche preziose tradizioni sapienziali. Del resto, lo stesso Gurdjieff ci ricorda che "per coloro che sanno, questo è cristianesimo esoterico", per quanto possa essere ambigua e fuorviante questa espressione. L'approccio della psicosintesi spirituale (transpersonale) è descritto esemplarmente anche da Assagioli:

« La psicosintesi è 'neutrale' di fronte alla filosofia e alla religione. Neutralità non significa indifferenza. La religione può essere considerata in due modi diversi:
1. L'esperienza religiosa esistenziale, cioè la diretta esperienza delle realtà spirituali. Questa è stata realizzata dai fondatori delle religioni, dai mistici, da alcuni filosofi e, a gradi diversi, da molte persone.
2. Le formulazioni teologiche o metafisiche di tali esperienze e le istituzioni che sono state fondate, nei vari periodi storici e nell'ambito delle varie culture, per comunicare agli altri i frutti di quelle esperienze. [...]
La psicosintesi [...] è neutrale, riguardo al secondo aspetto suaccennato: quello delle formulazioni e delle istituzioni. Essa apprezza, rispetta e riconosce la necessità di tali formulazioni e istituzioni, ma il suo fine è di aiutare a conseguire l'esperienza diretta.
Così essa presuppone tecniche e metodi che possono venire usati anche da quelli che non sono 'religiosi' o che non hanno alcuna chiara convinzione filosofica, o da quelli che si considerano agnostici. D'altra parte, quelli che hanno una fede vivente, coloro che appartengono ad una Chiesa o aderiscono a una filosofia definita non hanno motivo di diffidare della psicosintesi. [...] Al contrario, può aiutarli a fare uso migliore dei metodi e degli insegnamenti della loro propria religione. Inoltre, la psicosintesi può aiutarli a comprendere come le stesse esperienze possono venir espresse mediante enunciazioni e simboli differenti; così può aiutare a comprendere formulazioni dissimili dalle proprie e ad avere la mente aperta verso di esse.
In tal modo la psicosintesi può far intravedere la possibilità di una psicosintesi delle religioni, ma questo non significa una religione unica e l'abolizione di quelle esistenti, ma la comprensione e il mutuo apprezzamento fra le diverse forme religiose e quindi la possibilità di alcuni campi di cooperazione.»

Ogni tradizione religiosa parla secondo un proprio linguaggio e si rivolge a individui culturalmente caratterizzati. Ciò significa che quando le condizioni storiche e sociali cambiano, anche le tradizioni spirituali devono mutare il modo di trasmettere la conoscenza, pena l’impoverimento progressivo in un formalismo religioso fine a se stesso. Nell’attuale secolarizzato contesto postmoderno - contraddistinto dalla «morte di Dio», dal dominio della tecnica e dal processo di globalizzazione - sempre meno individui sono disposti ad ascoltare il linguaggio religioso tradizionale e ad accettare il sistema di pensiero ad esso connesso. Questo è un dato di fatto e, al di là delle pie intenzioni, è un evento che non è possibile arrestare.
Per questo motivo, uno dei compiti più urgenti per la «rinascita spirituale» dell'epoca che stiamo vivendo è un'approfondita ricerca dell'essenza della nostra tradizione, per tradurla nelle forme opportune. É uno dei principali compiti della psicosintesi spirituale.


Un mio contributo a quest'opera di traduzione è rappresentato da I miei anni con Gesù, una sorta di romanzo storico e, insieme, un vangelo psicosintetico, dove ho cercato di recuperare la ricchezza della nostra specifica tradizione spirituale, secondo una prospettiva più accessibile all'uomo contemporaneo alla ricerca di se stesso.