Il Reiki

Elena Baldacci

Il Reiki è un antico metodo di guarigione naturale attraverso l’imposizione delle mani riscoperto e sistematizzato dal monaco laico Mikao Usui nella prima metà del ‘900. Si parla di riscoperta perché fin dai tempi più antichi i guaritori hanno utilizzato le mani come strumento di guarigione e, se ci pensiamo bene, le nostre mani hanno in sé questa capacità atavica sopita: quando abbiamo un dolore è automatico il gesto di portare la mano sulla zona sofferente. Usui fu impegnato fin da piccolo nel percorso di ricerca personale ed il suo intento come maestro, nel cercare di strutturare questo metodo, fu di avviare i sui studenti ad un percorso di conoscenza di sé e di autoguarigione.
Come si evince dal significato della parola composta “Rei-Ki”, l’ideogramma che rappresenta Rei indica l’energia Universale, mentre l’ideogramma Ki indica l’energia Personale. L’energia che viene canalizzata non è la propria ma quella cosmica, dell’Universo, che anima tutte le cose. Per dirla con gli indiani: il Prana.
Il Rei incontra il Ki, l’energia cosmica incontra l’energia umana che sarà il suo tramite fisico necessario affinché possa essere trasferita.
Non viene passato niente di sé. L’operatore Reiki non è stanco dopo aver fatto un trattamento, anzi sarà grato per essersi messo a disposizione ed aver lui stesso beneficiato del passaggio energetico avvenuto.
Con il Reiki si lavora su tutti i piani dell’essere, si può entrare in contatto con blocchi, tensioni, malattie organiche o disagi psico-emotivi, ricordi rimossi, ecc… attraverso un tocco amorevole che porterà l’energia necessaria ad avviare il processo di autoguarigione. Infatti, nessuno può guarire nessuno: si può soltanto dare un aiuto, uno stimolo o una carica energetica affinché la persona guarisca se stessa.
Ricevere un trattamento di Reiki è molto piacevole: il rilassamento che ne consegue è profondo e gli effetti sul corpo sono antidolorifici, antinfiammatori, distensivi e detossinanti, mentre sul piano mentale ed emotivo vengono ritrovati serenità, lucidità e sicurezza.
Possono beneficiare di questi trattamenti tutte le patologie fisiche (ferite e fratture, coliche, mal di testa, infiammazioni, ecc…) e psichiche e/o emotive portando calma e stabilità dove si trovano ansia, attacchi di panico e tensioni.
Il Reiki, nonostante non si identifichi in alcuna tradizione religiosa, orienta chi lo pratica in una direzione spirituale in quanto mette in luce, nella pratica di questa tecnica, gli aspetti più elevati dell’essere umano:
- l’umiltà: sono soltanto un canale, offro me stesso per aiutare gli altri ma non sono io il guaritore;
- la gratitudine: sono solo un piccolo essere vivente che beneficia della grande energia universale;
- il centramento e l’unità dell’Io: il Reiki è una forma di meditazione con cui torno al centro di me stesso e alla mia profondità;
- l’amorevolezza: faccio muovere in me e negli altri energie positive e di “cura”.

Con l’attivazione di primo livello chiunque, anche i bambini, può riattivare questa capacità originaria e canalizzare energia vitale verso se stessi e gli altri.
Con il secondo livello di Reiki l’operatore, con l’aiuto di specifiche procedure e simboli, potrà lavorare in modo approfondito sul piano mentale e fuori dai parametri lineari spazio-temporali. Rientrano in quest’ultima tipologia i trattamenti a distanza.
Per accedere al secondo livello è richiesta la pratica di almeno sei mesi con il primo livello, ed una preparazione concordata con l’insegnante.
Con il training per ottenere il terzo livello di Reiki, il Master, lo studente fa un vero e proprio percorso di evoluzione personale, seguito dall’insegnante, della durata di circa un anno, al termine del quale sarà in grado di condurre lui stesso seminari ed attivare altre persone.