Morire all'ego

 

 
Luca Pilato


Qualche giorno fa ho sognato Osho. Ero con i miei amici e sedevamo accanto a lui, meditando. A fine meditazione, nella calma compassionevole, Osho ci svela una dolorosa verità: “In questo mondo dobbiamo morire, ma solo su questo piano”. Io piango commosso e… mi sveglio.
Ho riflettuto molto nei giorni seguenti. Il sentire che mi aveva lasciato addosso era di forte gratitudine, fiducia, ma contemporaneamente anche pesantezza, rigidità e dolore.
Nel mio lavoro di ingegnere elettronico mi capita spesso di affrontare problemi tecnici le cui basi teoriche sono spesso molto complesse. Di mia indole, succube di un grande bisogno di controllo, mi incaponisco a collezionare, ordinare e studiare le varie teorie alla radice del problema tecnico. Non potete immaginare il senso di pesantezza, imprigionamento, urgenza, fallimento e inconcludenza che posso vivere in quei giorni. Nonostante il problema tecnico venga anche risolto in qualche modo, per inerzia cerco di finalizzare gli studi che avevo intrapreso. Arriva poi il momento in cui, per una ragione o un'altra, mi fermo a metà strada, archivio e passo oltre. In quel momento, scioccante, un angelo e un diavolo interiormente mi parlano. Il diavolo, in un giudizio continuo, mi ripete quanto sono inadeguato, quanto la mia vita è inconcludente, mi tiene in ostaggio facendomi sprofondare in una frustrazione e una insoddisfazione immobilizzante. L’angelo invece sussurra che i miei studi non sono la prova né del mio valore né della mia identità. 
Ed è qui che una parte di me muore! Muoio a quell'immagine di me che stretta mi tenevo addosso per vestirmi di specialità. Muoio ad una identificazione, una aspettativa, ad un’illusione. Lascio andare una mia parte, e lasciare andare è sempre doloroso, ma commuovente. L’illusione di raggiungere un controllo e una sapienza esclusivi lasciano spazio ad una enorme libertà e leggerezza facendomi sentire allo stesso tempo degno di essere. 
Questa è la verità del sogno: le morti, dolorose, piccole o grandi che siano, se consapevoli possono soltanto liberarci ed espandere la nostra consapevolezza. Il diavolo potrà dunque ridire la sua, ma colui su cui attecchiva è morto, e saremo cresciuti, capaci di non dargli peso.